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Bill Viola. Rinascimento elettronico

17 Luglio 2017

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A Firenze sta per terminare la grande mostra “Bill Viola. Rinascimento elettronico”, curata da Arturo Galansino e Kira Perov. Inaugurata lo scorso marzo, desideravo assolutamente visitarla prima che chiudesse. Bill Viola è maestro indiscusso della videoarte contemporanea, e non potevo lasciarmi sfuggire l’occasione di ammirare una così ricca selezione di sue opere (26 per la precisione), realizzate tra gli anni Settanta e i giorni nostri, allestite nella splendida cornice di Palazzo Strozzi.


Bill Viola, Tempest (Study for The Raft) – Tempesta (Studio per La zattera), 2005, 16′ 50″. Video.


Bill Viola, Martyrs series (Serie dei martiri) – Fire Martyr (Martire del fuoco), 2014, 7’10”. Video.

Ulteriore motivo di grandissimo interesse: la mostra crea un continuo dialogo tra antico e contemporaneo, attraverso il confronto delle opere di Viola con capolavori di celebri maestri del passato, che sono stati fonte di ispirazione per l’artista americano (nato nel 1951 a New York ). Tra questi spiccano grandi nomi del Rinascimento come Pontormo, Masolino da Panicale, Paolo Uccello e Lukas Cranach. In particolare, quest’anno a Palazzo Strozzi si è compiuto per la prima volta l’accostamento dell’installazione video-audio di Bill Viola intitolata The Greeting, presentata alla Biennale di Venezia del 1995, con la sua diretta matrice antica, ovvero la Visitazione del Pontormo, datata 1528/1529.


Bill Viola, The Greeting (Il saluto), 1995, 10’22″. Installazione video-audio.
Pontormo, Visitazione, 1528-1529. Olio su tavola.


Bill Viola, Emergence (Emersione), 2002, 11’40”. Retroproiezione video.
Masolino da Panicale, Cristo in pietà, 1424. Affresco staccato.

Esplorando spiritualità, esperienza individuale e percezione Bill Viola indaga l’umanità: persone, corpi, volti sono i protagonisti delle sue opere, caratterizzate da uno stile simbolico e poetico in cui l’uomo è chiamato a interagire con forze della natura come l’acqua e il fuoco, la luce e il buio, il ciclo della vita e quello della rinascita.
L’artista ha dichiarato: «Sono davvero felice di recuperare le mie radici italiane e di avere l’occasione di ripagare il mio debito con la città di Firenze attraverso le mie opere. Dopo aver vissuto e lavorato a Firenze negli anni Settanta, non avrei mai immaginato di avere l’onore di realizzare una così grande mostra in un’istituzione così importante come Palazzo Strozzi».


Bill Viola, The Deluge (Going Forth By Day) – Il diluvio (Uscire al giorno), 2002, 36’. Pannello 3. Installazione.

Per lo spettatore, questa rassegna è una vera immersione in un universo senza tempo: visitarla è stato come galleggiare tra immagini, suoni, tecnologia e pittura. Bill Viola ha dedicato a questa ricerca quasi quarant’anni di carriera: il risultato è una mediazione continua tra la forza diretta e prorompente dello strumento video, e i molti richiami estetici e filosofici su cui si basano le sue scelte espressive e la sua narrazione.
Un’esperienza sensoriale e culturale davvero intensa. Spero di avervi trasmesso un po’ della mia emozione!


Bill Viola, Observance (Osservazione), 2002, 10’14”. Video.